Riga n. 27
Pop Camp
Angela Scarparo
Il travestitismo e i comunisti. Cosa c'entra Doris Lessing con Fabio Cleto?
Il posto dei libri, Giugno 2008

Sto leggendo La brava terrorista. L'avevo già fatto alla fine degli anni ottanta, preso in una biblioteca di queste del Comune di Roma. Poi ho comprato un bel volume intitolato PopCamp curato da Fabio Cleto.
(Noterella a margine. Toccherà prima o poi scrivere di tutti i possibili usi che una può fare delle biblioteche di quartiere. Vale la pena frequentarle solo per vedere le novità? Per capire se vale la pena spendere i soldi e comprarsi il volume? O vale la pena leggere solo roba della biblioteca, evitando anche l'acquisto dei classici in caso di poca disponibilità di denaro oltreché di spazio? Conviene appuntare tutti i volumi che si sono letti su un quadernetto per non dimenticarli? È vero sì o no, che i libri che si leggono devono essere i propri, perché non si sa mai, magari una poi ci deve lavorare, o li vuole rileggere, o ancora a un certo punto ha voglia di fare il punto di quel che ha letto e non si ricorda una beata mazza? Ricordarmi di rispondere).
Il primo dunque è un bel romanzo di Doris Lessing, l'autrice premio Nobel 2008, e il secondo, PopCamp è l'ultimo volume di una collana che si chiama Riga. Il volume è curato da Fabio Cleto, uno studioso di anglistica dell'università di Bergamo. La collana che prima era una rivista, e ha fatto monografie su Nabokov, John Cage, Manganelli e Brancusi fra gli altri, è pubblicata da di Marcos y Marcos, a mio parere ottimi editori.
Il bel romanzo della Lessing parla di comunisti, femministe, icone, e travestitismo. Un attimo di pazienza e vi dico come. L'ultimo numero della rivista Riga, anche parla di travestitismo, e lo fa attraverso il Camp, e si intitola come ho già detto, PopCamp.
Più o meno tutto sanno cosa è il Camp. Per quei pochi all'oscuro. Il termine significa più o meno (comportamento) ostentato, ridondante, esibito, ma è stato usato da Susan Sontag nel 1964 in un suo saggio, per indicare una precisa sensibilità non solo nel campo dell'arte e della cultura in generale, ma anche della vita.
Col tempo il termine finirà per riferirsi a qualsiasi forma di citazionismo culturale, così come a forme di travestitismo, nella vita e fuori di essa, come a forme di manierismo, contaminazione di cultura alta e bassa, dichiarazioni d'amore per generi, culture, discipline.
Si ritrovano così sotto il medesimo termine sia il travestito di strada che il melò cinematografico, passando per le sosia di Madonna e Courtney Love. E ci rientrano anche Fassbinder, per la sua passione del melo americano, così come Viale del Tramonto per la forte manifestazione d'amore del suo autore, Billy Wilder nei confronti del cinema.
Fabio Cleto ha curato i saggi che ci sono nel volume, tra cui bello quello di Luca Scarlini.
Ora. Che c'entra Doris Lessing, in tutto ciò?
La brava terrorista è un libro in cui i protagonisti recitano la parte dei comunisti. E non solo. In realtà, quello che con molta saggezza l'autrice sembra dirci è che nella realtà tutti recitiamo. Solo che c'è chi lo fa in modo esplicito e chi invece si nasconde. E che chi si nasconde è destinato a diventare un digraziato.
Nel libro che è del 1985, c'è per esempio, Andrew, il capo di un nucleo rivoluzionario che venera Lenin. Tiene le sue foto sul caminetto e nei modi lo imita.
Così come ci sono due personaggi femminili, Renata e Faye che, nei modi, paiono praticare il femminismo.
O meglio. Una si dedica all'altra, con amore e dedizione, pare.
Poi ci sono la protagonista, una in apparenza ribelle e rivoluzionaria, Alice, e il suo compagno, Jasper.
La Lessing ci svela molto di loro. Andrew per esempio, non si accorge di imitare Lenin. Il suo travestitismo è inconsapevole, e a guardar bene, forse proprio perché inconsapevole, depositario di una buone dose di nevrosi.
Così come Faye e Renata. Dietro le loro dichiarazioni di femminismo e di ribellione, si nasconde una forma di asservimento, una sorta di terapia, una forma di potere che la seconda esercita sulla prima, con tutto il dolore che sempre un tipo di rapporto così, implica.
Alice dietro le dichiarazioni di ribellione e le pietre lanciate contro le vetrine nasconde un' anima un po' piagnona, ed è quella che un tempo veniva definita l'angelo del ciclostile. Donne che eseguono più o meno, quello che gli uomini dicono.
E poi Jasper. Un'omosessualità di cui si vergogna, e per nulla ostentata, lo costringe ad atteggiamenti scontrosi e un po' maldestri.
Bene. Perché ho messo assieme il libro della Lessing e la rivista Riga?
Il bel volume della rivista, Pop Camp, con la sua dichiarazione d'amore, in defintita, per un travestitismo scoperto e dichiarato, oltre che libro colto e appassionante, è un manifesto alla gioia di vivere.
I personaggi della Lessing, con la loro mancanza di consapevolezza, e il loro travestitismo inconsapevole, si trascinano stancamente in esistenze tristi e grigie.
Sia Cleto che la Lessing invece, c'è da dire, non conoscono la noia.
stampa
Ultimi numeri
  • Riga 47 Giuliano Scabia
    Riga 47
    Giuliano Scabia
    a cura di Angela Borghesi
    e Massimo Marino
    e Laura Vallortigara
  • Riga 46 Arne Næss
    Riga 46
    Arne Næss
    a cura di Franco Nasi
    e Luca Valera
  • Riga 45 Giulia Niccolai
    Riga 45
    Giulia Niccolai
    a cura di Marco Belpoliti
    e Alessandro Giammei
    e Nunzia Palmieri
  • Riga 44 Giorgio Manganelli
    Riga 44
    Giorgio Manganelli
    a cura di Marco Belpoliti
    e Andrea Cortellessa
  • Riga 43 Saul Steinberg
    Riga 43
    Saul Steinberg
    a cura di Marco Belpoliti
    e Gabriele Gimmelli
    e Gianluigi Ricuperati
  • Riga 42 Max Ernst
    Riga 42
    Max Ernst
    a cura di Elio Grazioli
    e Andrea Zucchinali