Riga 23 Roger Caillois
Riga 23
Roger Caillois
a cura di Ugo M. Olivieri
2004

Questo numero di Riga si propone di offrire un ritratto a tutto tondo di Roger Caillois, impresa affascinante ma anche ardua, sia per la vastità degli interessi e dei temi da lui trattati - il gioco, il mimetismo, le pietre, la teoria della letteratura, l’antropologia, il romanzo poliziesco, il sogno, il fantastico, Borges, la teoria del sacro e del mito - che per il particolare stile da lui assunto nel descriverli e nel raccontarli. Caillois esordisce giovanissimo, in seno al gruppo surrealista. Non ha ancora ventun anni che Breton lo arruola. Ma presto si distacca da lui per percorrere una sua strada solitaria.
Lungo questo tragitto incontra filosofi e scrittori come Klossowski, Leiris, Bataille. Da scrittore più che da filosofo, affronta una serie di questioni negli anni Cinquanta e Sessanta in modo inconsueto, a partire dal suo celebre libro sui giochi, ancor oggi di un’attualità sconcertante. Pur non essendo un teorico puro, Caillois va infatti ala ricerca dei «fondamentali» nelle scienze di cui si occupa, cercando di delineare una «scienza diagonale» che connetta poesia e forme naturali, i poemi e le pietre: il tema dell’asimmetria. Nessuno scrittore europeo del XX secolo è curioso e originale come Roger Caillois.
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