Riga 14 Alì Babà
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Alì Babà
Progetto di una rivista 1968-1972
a cura di Mario Barenghi
e Marco Belpoliti
1998

Nel 1968 Italo Calvino decide di riprendere il progetto del «Menabò», la rivista interrotta per la morte di Elio Vittorini; accanto a sé chiama alcuni  giovani collaboratori come Gianni Celati e Carlo Ginzburg, ma anche critici come Guido Neri e il filosofo Enzo Melandri. L’anno - il ’68 - è significativo: Calvino punta a realizzare un’idea di letteratura che «chieda di più».
Subito inizia fittissimo uno scambio di idee, opinioni, letture; è un susseguirsi di incontri e lettere, si discutono idee e si ipotizzano programmi in un’atmosfera di grande vivacità intellettuale.
In questo periodo maturano idee destinate a dare frutto negli anni seguenti: Le città invisibili di Calvino, Il formaggio e i vermi di Ginzburg, i libri comici Celati: Comiche, Le avventure di Guizzardi, La banda dei sospiri.
Attraverso la lettura di lettere, programmi, protocolli, indici, questo numero di «Riga» ci porta all’interno di un progetto nel momento del suo farsi. Insieme a questi materiali il volume comprende inoltre articoli di Calvino, Celati, Ginzburg, Neri.
Completano il numero un bilancio di Gianni Celati, «Alì Babà» trent’anni dopo, e due saggi di Mario Barenghi e Marco Belpoliti che raccontano questa avventura ricostruendo nel contempo le vicende intellettuali e letterarie dei protagonisti.
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